Dissertazione breve per proporre un nuovo, o forse molto antico, modo di conoscere il mondo lentamente

"Il turismo è un peccato mortale" sosteneva Werner Herzog. Però il turista fa girare l'economia. E anche noi siamo convinti che il vero petrolio dell'Italia è la sua bellezza dalle mille forme: sta nei paesaggi che cambiano ogni pochi chilometri, nei cibi sempre gustosi e mai identici, nel patrimonio artistico e culturale immenso.

E per trasformare questo patrimonio in ricchezza occorrono i turisti, persone che visitino musei, mostre, santuari naturali e architettonici, ci vogliono turisti che assaggino le prelibatezze locali, servono turisti che si prendano il tempo per assaporare tutta questa meraviglia. Ma stiamo parlando di turisti o di viaggiatori? Chissà! Per chiarire proviamo a fare un breve distinguo tra turismo e viaggio, partendo dall'etimologia di questi due vocaboli.

Andare alle radici delle parole
Turismo ha radici nel termine francese tour «giro, viaggio» e, scrive il vocabolario, è "l’insieme di attività e di servizi a carattere polivalente che si riferiscono al trasferimento temporaneo di persone dalla località di abituale residenza ad altra località per fini di svago, distrazione, cultura, cura, sport, ecc.". Il turista è quindi chi va in vacanza, chi si allontana temporaneamente dalla località in cui vive, ma più ancora dalla sua vita di tutti i giorni, nella certezza di un ritorno. Il turista è un consumatore rapido di tempo e di spazio. Viaggiare deriva, invece, dal provenzale viatge, che nasce dal latino viaticus ossia tutto ciò che riguarda la via, o dal suo neutro viaticum il bagaglio che il viaggiatore portava con sé per sopravvivere durante il cammino. Quindi la radice etimologica di viaggiare racchiude in sé la parola via, ma non è definizione geografica o geometrica di un percorso, piuttosto il viaggio è connotato dal viatico, ossia da ciò che serve per compierlo o, ancora più chiaramente, da ciò che il viaggiatore porta con sé. Nel viaggio c'è una predisposizione personale a mettersi in gioco, perché per viaggiare si deve limitare il bagaglio, la valigia deve essere leggera e semivuota per accogliere e raccogliere tutto ciò che, giorno per giorno, arriverà dal nuovo che si va a conoscere. Il viaggiatore è quindi colui che si allontana dalla sua casa con una predisposizione al cambiamento. Per questo noi preferiamo parlare di viaggiatori e non di turisti, perché ci piace pensare che tutti gli spostamenti da casa per andare in luoghi nuovi o conosciuti siano viaggi.

Undici consigli per viaggiare
Qui di seguito proviamo a dare alcuni consigli per viaggiare, che nascono dalle nostre esperienze. E sono consigli che valgono per il viaggio di un giorno, per quello di una settimana, di un mese, di un anno.
Undici consigli per viaggiare
1. Quando partite non programmate ogni dettaglio, non studiate meticolosamente ogni momento: lasciate spazio all'imprevisto, perché è lì che potete trovare la vera novità.
2. Lasciate a casa le abitudini, le paure, le ansie: appesantiscono le vostre valigie e i vostri cuori.
3. Mettetevi alla prova: quanto riuscite a essere essenziali? Quanta zavorra vi lega al vostro quotidiano e non vi permette di uscire realmente da casa?
4. Non viaggiate facendo il count down: il vostro partire non sia l'inizio di un ritornare, ma l'inizio di un andare.
5. Non andate alla ricerca delle sensazioni, delle emozioni, degli oggetti, delle musiche, dei cibi che conoscete, piuttosto lasciatevi trapassare da ciò che vi offre il luogo in cui vi trovate. Tenete a mente ciò che scriveva Italo Calvino: "il vero viaggio…implica…un inghiottire il paese visitato…facendolo passare per le labbra e l’esofago". Se vogliamo capire il mondo dobbiamo aprire la porta di casa e avviarci per la via, ma accettando ciò che la via ci propone.
6. Fate che il vostro viaggio sia guidato dalla curiosità: guardate bene dove non c'è nulla da guardare, perché è lì che troverete l'essenza vera della terra che state visitando.
7. Lasciate che il viaggio cambi il vostro pensiero e scardini i vostri pregiudizi.
8. Date tempo agli incontri con le persone che vivono le località in cui voi siete solo di passaggio: solo loro possono rivelarvi l'anima profonda dei luoghi.
9. Divertitevi a perdervi: potrete scoprire angoli magici, che potranno provocare piccoli movimenti del cuore.
10. Non fate un viaggio solamente perché tutti lo fanno: sceglietelo perché vi piace il nome di quella città, perché un sogno vi spinge a partire, perché una frase letta in un libro vi ha ammaliato, perché la scena di un film vi ha abbagliato.
11. "Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre Andiamo, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole." (Charles Baudelaire)